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Tifosi

700 lupi che si Lanciano in viaggio per scortare la capolista

Si va, si va, si va in serie A… Ops, è ora di svegliarmi, scusate. Stavo sognando i tempi che si scherzava insieme con il co-autore Antonello Caldelmo, e ogni occasione era buona per tirare fuori il grido di battaglia. Non che ci credessimo davvero, ma giacché eravamo dalle parti alte della classifica ,ogni tanto quel grido veniva fuori, così, anche senza motivo, come per riempirci la bocca, come ricorderà anche il conte Vincenzo Festa, presenza immancabile nelle mitiche trasferte della mitica promozione.

Ma basta, è ora di svegliarsi, dicevo, e mettere i piedi per terra, alla Garbatella già romba il motore del prode Pellegrino Marinelli (“Pellegrino e il lupo”, ricordo il suo blog) compagno imbattuto di trasferte. Circa 700 lupi si… Lanciano a scortare la capolista, e ci saremo anche noi, in curva. Noi dell’Avellino Club Roma. L’altra macchina è stata allestita da un altro giovane blogger, Roberto Valente, ovvero un Cervinarese a Roma.

davide zappacosta facebook

Ci saranno tanti irpini in esilio, ci saranno anche gli Irpini del Nord, e i carissimi amici dell’Avellino Club Milano guidati dal caro Luigi Storti e “Fezzone” (o Bud Spencer come dico io) Vincenzo Angiulli. E lasciatemi spendere ancora una volta due parole per questa famiglia, autentica parodia vivente della favola dell’Avellino calcio. Mentre è pienamente esplosa la Zappacosta-mania, mentre il laterale di Sora è nel mirino dimezza Italia per le sue prove devastanti cui ha dato vita in campionato e nella Under 21, avete visto al suo rientro nei ranghi a chi è andato il suo pensiero? A Fez, Federico Angiulli, il suo compagno di casa, che ancora non ha esordito (nella foto sopra). Potrei commuovermi, e infatti mi sono commosso. E il papà che fa? Si imbarca all’alba da Milano con la consapevolezza che neanche stavolta potrebbe toccare a suo figlio. Un miracolo del genere ha un nome e cognome, a costo di apparire patetici e ripetitivi. Si chiama Massimo Rastelli, con la sua capacità di dare a tutti la sensazione di essere parte di un gruppo di amici, che se oggi gioca un altro ci sarà un motivo, ma più che brontolare è meglio incitare, che domani per quelle stesse ragioni potrebbe, anzi toccherà sicuramente a te.

Guido Biondi Lanciano

Se non fosse per la fretta, e per non annoiarvi, si potrebbe ragionare su come funzionerebbe meglio tutto in Italia, se gli ambienti di lavoro fossero tutti così. Invece non funzionano così. Capita, per dirne una, che un comune capoluogo – d’accordo, reduce da un passaggio di consegne amministrativo – che vede la sua squadra neo promossa in B le conferisca al posto di un campo di calcio un campo di sabbia e patate, una vergogna che forse andrebbe approfondita, indice di irrisolti e preoccupanti rapporti fra la società e il Comune. Speriamo si ponga rimedio al più presto, per il bene dell’Avellino e il decoro stesso della città.

Mi hanno chiesto se ero proprio così convinto di intitolare la mia rubrica alle gesta di un allenatore, visto che gli allenatori passano. D’accordo, se si era del Latina dovevo già cambiare rubrica. Ma per fortuna sono dell’Avellino dove la società ha fatto la oculata scelta di legarsi per tre anni a un allenatore capace di tirare fuori il meglio da una città altrimenti capace di mille inutili contrapposizioni, gelosie, polemiche. Abbiamo visto quante ce ne sono state in pochi mesi, quest’estate, e per giunta dopo una fantastica promozione. Ma è bastato il ritorno del mister a riprendere in mano la situazione ed eccoci in un mese e mezzo piombati nel bel mezzo di una favola, con il Partenio Lombardi che domenica traboccava di entusiasmo, con quella coreografia impagabile con la Torre dell’Orologio. Che tristezza, a proposito, vederla a terra, dopo il 23 novembre. Non avrei mai creduto di poterla rivedere un giorno in piedi uguale a prima più bella e sicura di prima, segno chiaro anche questo che questa città se vuole è capace di grandi cose.

avellino ternana coreografia

Un altro grande gesto che qui voglio sottolineare, è stato quello di quel coraggioso carrozziere che ha consentito di assicurare alla giustizia l’autore di quell’efferato delitto del centro storico. D’accordo, la povera titolare di Holiday sport non tornerà all’affetto dei suoi cari, e il nostro pensiero oggi va a lei, in una bella giornata di sport, lo sport cui Clorinda Sensale, che tutti conoscevamo ad Avellino almeno di vista, aveva dedicato una vita intera da commerciante. Ma noi abbiamo ancora il diritto di pensare, grazie a quel carrozziere, che facciamo il tifo per la squadra di una città che non si rassegna alla violenza.

Ma veniamo a noi, perché ora arriva il difficile. Ora che tutti osannano al mister scatta, per noi che l’abbiamo sempre osannato, quasi un dubbio esistenziale e la nostra Rastellata va un po’ controcorrente, ad avvertire il mister che c’è ancora qualcosa da registrare negli equilibri fra vecchi e nuovi. In fondo questa fiammata di inizio campionato è ancora il frutto essenzialmente di 6 undicesimi dello scorso anno, fra meritate conferme (Fabbro, Castaldo e Izzo) e clamorose esplosioni come quelle di Arini, Bittante e Zappacosta. Ma per il resto a parte il perfetto innesto di Pisacane a completare un blocco difensivo blindato, avanti ci si attende qualcosa in più dai nuovi (da Togni, De Vito, Galabinov, Soncin e ora Abero) per giustificare il sacrificio che stanno facendo gli eroi dello scorso anno, i Millesi, i D’Angelo, gli Angiulli, i Massimo e anche Biancolino. Il difficile cimento del mister per tenere unito lo spogliatoio è tutto qui, per riuscire ancora una volta a far quadrare il cerchio, ma sono convinto che ci riuscirà.

linea verde sport

Con oggi questa rubrica comunque abbandona la sua fase sperimentale e diventerà un appuntamento fisso del sabato mattina per ingannare l’interminabile attesa della palla al centro. Lunedì alla prima puntata di Linea Verde Sport, su Itv, la trasmissione di Titti Festa e Marco Ingino (per chi segue da Avellino, ma all’indomani, per tutti, la trasmissione sarà scaricabile su Internet) presenterò il nuovo logo preparato già da dal grande Daniele Iannella: si preannuncia un parterre di ospiti di tutto rispetto, non mancate.

E diventerà un appuntamento tradizionale anche la formazione, che in una Rastellata non può mancare. Oggi sembra facile prevederla. In difesa conferma in blocco per l’ottimo Terracciano e il tris delle meraviglie – da sinistra – Pisacane-Fabbro-Izzo. A centrocampo dovrebbe toccare a Bittante-Schiavon-Togni-Arini-Zappacosta. Avanti leggermente favorito Galabinov su Soncin accanto a Castaldo. Forza lupi, vi saluto, è arrivato il momento di…lanciarsi verso Lanciano. Salutato un grande lupo come Mimmo di Cecco cui vanno tutti i nostri più cari auguri (ma dalla prossima partita) anche stavolta ci accontenteremmo di un pareggio. Ma sognare non è vietato.

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