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Editoriale

Abbiamo Zappacosta! Lupi, ora o mai più!

Cari amici,
è avvenuto un fatto curioso qualche giorno fa. “Maestra, maestra!”, gridava un ragazzino in una scuola del quartiere romano dell’Eur rivolto alla mia amica insegnante – di cui taccio il nome, per tutelarla – che si occupa attivamente del completamento dell’album Panini di mio figlio Ivan, arrivato alla ragguardevole quota di meno 7. Per un interminabile secondo lei non ha capito, le è salito il cuore in gola, sentendo gridare aveva pensato che qualcuno si potesse esser fatto male. Invece no, si trattava di una bella notizia. Come i miei pochi lettori abituali sapranno (passati però a otto perché anche “Bud Spencer” Vincenzo Angiulli, papà di Fez, si dichiara tale) abbiamo da tempo completato a casa mia la pagina dei lupi, cui Ivan riserva sempre un bacetto ogni volta che sfoglia. Ma sapete bene che io procedo sempre in simbiosi con il coautore, al quale mancava Zappacosta-Millesi per completare. Passata quindi la pratica alla mia amica maestra, nel giro di qualche giorno lei ha risolto anche per l’album di Walterino Candelmo, figlio del coautore Antonello, qui ritratto insieme ad Ivan in una foto che detiene ancora il record di like sul mio profilo Facebok relativa ai festeggiamenti per la promozione in B, che riproponiamo per buon augurio.

Piccoli tifosi dell'avellino

Con la figurina reperita in zona Eur a roma ad Avellino, zona Cappuccini, completa i lupi anche il mio amico.
Come saprete lunedì il mister ha ricevuto il premio “Angeli dello sport” in Campidoglio e lì c’era una folta delegazione dei lupi della Capitale. Il nostro Roberto Valente ne ha approfittato anche per “affrontare” Andrea Abodi, chiedendogli conto dei torti arbitrali subiti dai vari Chiffi, Minichiello e La Penna, le mani allargate del presidente della Lega di Serie B sono la risposta più eloquente che potesse arrivare. Scortato – a differenza del mister della Salernitana Gregucci, che pure a Roma qualcuno avrebbe dovuto conoscerlo, per i trascorsi laziali, e che invece era solo soletto – da un gruppo di tifosi del nostro Avellino club Roma il mister si è portato sul terrazzo del Campidoglio, con vista sui Fori e sul Colosseo, grazie ai buoni uffici del nostro socio Antonio Savarese, ex addetto stampa dell’ex sindaco Gianni Alemanno, e dunque pratico dell’ambiente. C’era anche un addetto del Campidoglio, unitosi a noi, che dietro l’accento romanesco celava origini irpine e un cuore bianco verde.
Il mister si è anche girato un piccolo video panoramico col telefonino e si è fatto la voto con noi prima di recuperare la famiglia in trasferta con lui a Roma e rientrare in tempo per l’allenamento di inizio settimana. Ho detto al mister che è vero quel che lui dice sempre, che bisogna stare sempre sul pezzo: come ci sarebbe stato bene Ivan, se fossi stato più tempestivo nel far scattare la “diagonale”, lanciando Ivan al suo fianco al momento della premiazione che certamente avrebbe avuto piacere di farsi immortalare al fianco del “capo” dei lupi, come lo chiama lui, visto che anche gli altri mister hanno accettato una mascotte al loro fianco. Un piccolo sfizio però Ivan se l’è tolto sul terrazzo, quando, sfuggendo alla mia sorveglianza ha “tuzzuliato” il mister sul fianco e con l’album aperto alla pagina dei lupi ha fatto segno con l’indice sulla sua figurina. Il mister ha sorriso, chiedendogli se lo aveva doppione.

Premiazione Massimo Rastelli Avellino
Amenità a parte però ho colto nel mister un filino di preoccupazione che è anche la mia. A Palermo, come sapranno gli 8 lettori, ci eravamo giocati la bolletta sul 2. Sembrava una follia, invece c’era una logica. Immaginavamo, col coautore – che ha giocato con me la vittoria al Lorenzo Barbera – una partita così come poi è stata: tattica, equilibrata e non giocata alla morte dai rosanero, immaginavamo che il mister avrebbe tentato poi qualcosa nella ripresa e allora poteva scattare effettivamente la sorpresa delle sorprese. Invece una maledetta deviazione, insieme a un posizionamento incerto della difesa ha cambiato il corso di una partita incanalata saldamente fino a quel momento sulla parità.
Un po’ di colpa ce l’ha proprio Zappacosta, sconcertato però dalla deviazione, quindi con mille attenuanti. Si è parlato molto di questa inopinata scelta del mister di schierarlo al centrosinistra invece che sulla fascia. Ma io credo che Rastelli abbia avuto ancora una volta le sue ragioni. Checché ne dica il coautore, molto critico sulla formazione, mettendomi così in serio imbarazzo, nel dover scegliere far il mio amico e il mister di cui sono notoriamente estimatore tanto da avergli intestato questa rubrica. Vedendo Zappacosta ancora al 50 per cento (ed è il suo cruccio maggiore trattandosi di uno dei pochi atleti nostri in grado di fare la differenza e di saltare l’uomo) il mister ha pensato di sottrarlo alle accelerazioni dei laterali del Palermo, ma di continuare comunque a farlo giocare, per farlo crescere, in una posizione diversa. Perché, come diceva quel ragazzino sventolando la sua figurina, “abbiamo Zappacosta!” e questa può esser la nostra arma in più. Noi di Roma abbiamo la coscienza a posto, l’abbiamo curato con la massima attenzione, il nostro titolare under 21, e possiamo assicurare che quando ha manigiato la pizza con noi ha scartato persino la mozzarella per non appesantirsi. Ebbene, se già domani, con il Brescia dal 50 la condizione di Zappa si sarà portata al 70 per cento avrà avuto, caro coautore, ancora una volta ragione il mister.
Io sono molto preoccupato per domani. La sfortuna e gli arbitri ci mettono nella condizione di poter giocare per un solo risultato. Se lo conseguiremo di riffa o di raffa verranno altri tre punti da Castellammare, e saremo lì a giocarcela fino alla fine, anche per il secondo posto. Ma dopo i fatti del post-Cittadella sono sicuro che l’ambiente entrerebbe in tensione di nuovo in caso di altro insuccesso (fosse anche il più sfortunato del mondo). Credo che il mister (anche se non mi ha detto niente al riguardo, sia chiaro) ne sia consapevole. Io invece credo che in queste ore bisogna far di tutto per stare vicino alla squadra, in numero massiccio, e nell’arco della gara bisogna dare fiducia, basta anche un goal al 94° con quattro deviazioni o un rigore una volta tanto inventato a nostro favore. Per cortesia non facciamo gli schizzinosi, per una volta vinciamo e basta. Anche se io, lo dico, prevedo una doppia segnatura, di Angiulli (che sta come un pazzo) e di Galabinov. Perché se “abbiamo Zappacosta” i suoi cross ci dovrà pur essere qualcuno che li finalizza e io vedo il bulgaro, molto criticato ultimamente, nella condizione ideale per andare in goal, come all’andata.

Avellino Club Roma con Massimo Rastelli
La formazione con la squadra praticamente al completo stavolta è un vero rebus. Io lo risolvo così. Dando un turno di riposo a Schiavon io credo che potrebbe toccare allo scatenato Angiulli. Tenendo in panchina Ciano, che da terza punta è un lusso finché Zappacosta non è al meglio, ma potrebbe venir buono nella ripresa se servirà. In difesa io penso che l’anti-Caracciolo potrebbe essere un Peccarisi tirato a lucido, altro reduce dalle cure di Roma, che in queste ultime gare potrebbe far pesare il suo carisma in campo in una difesa impeccabile nelle prestazioni dei singoli eppure a volte scoordinata in alcuni movimenti che poi abbiamo pagato caro. Al centro del campo io vedo tre uomini in grado di offrire un collaudato mix di quantità e qualità, un tris tutto targato lega Pro D’Angelo-Arini-Angiulli, in grado tutti di sfruttare al meglio le seconde palle per andare al tiro, con Millesi sull’altra fascia a fare lo stesso lavoro di stantuffo di Zappacosta fornendo palloni al centro per il nostro fromboliere bulgaro, con Castaldo a fare il solito lavoro di movimento e generosità per creare scompiglio. Dunque. SECULIN, IZZO, PECCARISI, PISACANE, ZAPPACOSTA, D’ANGELO, ARINI, ANGIULLI, MILLESI, CASTALDO, GALABINOV.
Forza lupi ora o mai più!

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