Momenti di tensione allo stadio Mario Rigamonti di Brescia dove i tifosi di Brescia e Avellino sarebbero entrati in contatto per diversi minuti, prima che la calma ritornasse sovrana. Nell’agitato pre-partita, 5 tifosi biancoverdi se la sono cavati con calci e schiaffi, ma gli poteva andare molto peggio. Un singolo episodio che per fortuna non ha avuto conseguenze.
A fine partita i tifosi del settore ospiti hanno dovuto attendere oltre un’ora prima di poter lasciare lo stadio Rigamonti, il tempo necessario alle forze dell’ordine di ristabilire la calma. “Attenzione, hanno le pietre” – così gli steward salutavano i tifosi biancoverdi intenti a raggiungere le proprie vetture parcheggiate all’esterno del settore.
Si sapeva che a Brescia non sarebbe stata proprio una passeggiata (come Siena, per intendersi). L’amicizia con i tifosi della Salernitana e qualche attrito degli anni passati, così come i buoni rapporti (del passato) tra ultras irpini ed atalantini, ha sempre reso questa trasferta tutt’altro che agevole. L’ultima volta, quando l’Avellino era ancora Us, per accedere e lasciare il Rigamonti, i tifosi salirono su autobus con griglie in ferro al posto dei finestrini. A mò di carcerati.
I FATTI. Un’automobile con a bordo cinque tifosi biancoverdi ha raggiunto lo stadio Rigamonti in largo anticipo rispetto all’inizio della partita, quando al casello di Brescia Ovest (punto di raccolta) non c’erano ancora le forze dell’ordine. I tifosi, provenienti dalla Brianza, probabilmente ignari del clima tutt’altro che amichevole, hanno lasciato la loro automobile in un parcheggio di fortuna. Scegliendo un bar nei pressi dello stadio per mangiare qualcosa. Decisione completamente sballata, perché quello era il ritrovo dei sostenitori di casa. Il covo dei tifosi bresciani. E così tra un sorrisino, una battuta ed una domanda, si è giunti agli spintoni e alle mani. Calci e schiaffi. Gli irpini, quasi increduli per l’accaduto (ma decisamente sprovveduti), hanno così lasciato in tutta fretta il bar, tra sgambetti e minacce di testate. Altri due tifosi biancoverdi, che stavano raggiungendo lo stadio a piedi (ma dal lato sbagliato) avevano già indossato le sciarpe dell’Avellino. Gli è stato intimato di toglierle immediatamente, anche con il rischio (concreto) di farsele sottrarre. Episodi deprecabili, ma sicuramente evitabili: Brescia non è Viareggio, né Monza, né Siena.
Nel Video mentre i tifosi biancoverdi intonano un nuovo coro: hanno dovuto attendere oltre un’ora prima di poter lasciare lo stadio Rigamonti per motivi di ordine pubblico
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