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Editoriale

Juventus-Avellino, allo Stadium per sbancare la Sisal

“Le falangi di Avellino
paraponziponzipò
vanno a invadere Torino
paraponziponzipò
per mostrare al Comunale
questa squadra quanto vale…”

Cari amici, mentre migliaia di lupi sono in viaggio nella notte alla volta di Torino mi sono messo in collegamento con il coautore Antonello Candelmo per andare con la memoria a quel 13 maggio del 1979, e si è ricordato di questa filastrocca che si inventarono per ingannare il lungo viaggio. Lui c’era e io no, ma ampiamente giustificato. Perché, dovete sapere, con Antonello, l’amico di sempre, siamo perfettamente coetanei, ma a scuola io sono andato un anno prima e dunque lui mi tallonava: io, in quinta, avevo l’esame di maturità, mentre lui se la poté gustare, in quarta scientifico a metà maggio c’era già aria di vacanze.

Fu “treno verde” per quella partita, e per chi si lamenta della partenza troppo anticipata della carovana di oggi (partita a mezzanotte dal Bar Broadway) viene in soccorso il ricordo come sempre nitido del coautore: fu partenza alle 18 e 30, 34 anni fa, e il diciottenne Antonello capitò in una carrozza priva di illuminazione per cui dopo oltre quattro ore di viaggio – mi racconta – si provava a sbirciare nel finestrino per capire dove si fosse arrivati con quella fermata in una stazione importante, intorno alle 23. Si accavallavano le ipotesi più diverse, fino a vedere increduli il cartello “Foggia”, in spregio anche alla geografia che avrebbe fatto ipotizzare di stare – che so – dalle parti di Caserta, dovendosi dirigere lungo il Tirreno per andare a Torino, ma con quei treni verdi era una tragedia alla volta, non si arrivava mai e i percorsi erano davvero incredibili.

3-3

Il tabellino di Juventus-Avellino del 13 maggio 1979

Quella partita fece epoca, interessante leggere dal prezioso forum di Pianeta biancoverde le note di quella giornata: “Giornata calda, terreno buono; infortunio a Cuccureddu. Spettatori 40.000 circa (22.666 paganti) con larga rappresentanza di avellinesi arrivati con treni speciali, aerei e altri mezzi. Incasso L. 61.602.000 + q.a. Angoli 6 a 5 per l’Avellino. Antidoping negativo. Presenti in tribuna d’onore l’On. Ciriaco De Mita, il senatore Nicola Mancino e l’On.Giuseppe Gargani”. Su quel 3 a 3 se ne dissero e se ne dicono ancora di tutti i colori. Non è servito a niente che Zoff abbia smentito, anche di recente. Alessandrelli, che ne prese il posto e fece da agnello sacrificale, ormai ci ha rinunciato a farlo e se la prende a ridere, anzi dice che deve ringraziare l’Avellino se viene ricordato. Contento lui…

Lo stopper Brio lo giustifica, dice che è colpa sua che si fece scappare due volte De Ponti. Ma niente, tutti restano convinti che c’erano di mezzo gli interessi della Fiat per gli stabilimenti di Pratola Serra e di Flumeri. Mi fa sorridere Franco Iannuzzi che parla bene della Juventus perché “ci ha sempre aiutato”. Mi fa sorridere questa versione Caritas della società più potente e cinica del nostro calcio. A parte il fatto che senza quel pareggio – poi si è visto – ce l’avremmo fatta lo stesso a portare a casa la prima salvezza nel primo anno di serie A.

In ogni caso stavolta non c’è da aspettarsi regali dalla Vecchia Signora della Caritas. Non abbiamo più grandi investimenti da far pesare se non quello – modico – del mister che (se mi riferiscono bene i miei emissari su Pompei) si muove in Fiat 500 nella sua città, ma non credo che nessuno si impietosirà per questo. Che giochino le seconde linee – come pare – non è un gran regalo visto che si chiamano, avanti, Quagliarella e Giovinco, e hanno anche più fame, e anche se in porta dovesse andare Storari, è difficile che voglia emulare i fasti di Alessandrelli.

Insomma, ce la dovremo giocare. E ce la giocheremo, ne sono convinto. La Sisal non ci dà molte chance. Se uno si gioca una cifra sulla vittoria della Juve ti ridanno indietro i soldi e una busta di sementi, mentre la vittoria dell’Avellino la pagano ben 15 volte. Io non gioco per principio, ma se proprio avete da metterci qualche euro credo che non sia sbagliato provarci. L’Avellino Club Roma ci sarà, colto alla sprovvista da questo anticipo della data abbiamo rinunciato all’idea ambiziosa del nostro primo bus, magari lo faremo per Terni, o in qualche trasferta decisiva per qualche obiettivo che non nominiamo per scaramanzia.

Ivan

Da sinistra Ramon (come Diaz) il figlio del co-autore Antonello Candelmo, Walter (come Shackner) e mio figlio Ivan.

Partono però due auto con Vincenzo Castaldo e Giovanni Stornaiuolo, Roberto Valente andrà in treno, mentre Arnaldo Cirillo (da Tivoli) ha seguito la sistemazione dei rimanenti con l’ottimo Raniero Biancardi, che – mentre scrivo, intorno alle 3.30 – fermerà il bus del mitico club Tagliaferri di Altavilla all’area di servizio Prenestina per prendere i nostri. Sono scene che fanno bene al calcio, si dice in questi casi, a sottolineare il fair play. Poi però il povero Arnaldo, sistemati gli altri ha dovuto all’ultimo momento rinunciare per problemi di lavoro. Non te la prendere Arnaldo, questa partita più che una battaglia io la vivo come una festa, sebbene proveremo a fare la festa alla Juve. Dopo Latina, Lanciano, Pescara, Siena e Spezia in curva, questa – mi son detto – la si può vivere tranquillamente anche a casa, conservando le munizioni per obiettivi più duraturi legati al mantenimento e – hai visto mai – al miglioramento della categoria.

Io personalmente – comunicazione di servizio – ho deciso all’ultimo momento che tradirò anche gli amici del club disertando la visione collettiva al nuovo pub che abbiamo scelto in via sperimentale. È andata così, eravamo in pizzeria, ho voluto fare un ragionamento al mio piccolo, Ivan, oggetto di forti pressioni dalla famiglia di mia moglie che è tutta juventina, e va senza dire quale sia l’altra proposta che gli arriva invece per parte paterna. Mia moglie ha provato a tentare quell’anima innocente: “Ma la Juve è molto più forte!”. E io ribattevo: “Ma Ivan, non è che uno deve tifare per forza per chi ha i soldi, Avellino è una città più piccola, ma i lupi sono bravi!”. La risposta è stata determinata: “Lupi belli, Juve cacca!”.

Che soddisfazione! Ho deciso allora di presidiare casa, con Ivan, per lo storico incontro, aderendo al noto schema di Fantozzi che prevede per il mercoledì di coppa completa immersione nell’evento, accompagnandolo con frittata di cipolle e “rutto libero”. È anche quella la festa, caro Arnaldo, vedere la Rai costretta a parlare dei nostri beniamini, a inquadrare i 4mila lupi al seguito, a riprendere il nostro mister in tutta la sua genuinità, a partire dalla chioma, e ogni allusione a quella altrui è puramente voluta. Perché questo mister ci entusiasma, non smetteremo mai di dirlo, per la capacità che mostra di far prevalere i valori migliori dell’uomo, quelli in cui possono eccellere, e spesso accade, proprio quelli meno dotati di mezzi economici, che alla nostra antagonista di oggi certo non scarseggiano.

E a proposito di mister proviamo a immaginare la formazione, ma stavolta è un vero azzardo. Probabile lo schieramento titolare in difesa, mentre a centrocampo noi scommetteremmo sul mancato impiego all’inizio di Arini – che se non viene sovraffaticato potrà essere il valore aggiunto in avanti contro l’ostico Modena – potendosi immaginare una staffetta con D’Angelo se Togni per la prima volta mostrerà di reggere i 90 minuti. Sulla sinistra potrebbe essere preferito Millesi a Bittante, altro calciatore che se impiegato a mezzo servizio potrà venire molto più utile in campionato; mentre avanti è prevedibile il rientro di Galabinov. Per cui potrebbe essere:

– Seculin; Izzo, Peccarisi, Pisacane; Zappacosta, D’Angelo, Togni, Schiavon, Millesi; Castaldo, Galabinov.

E meno male che siamo avellinesi, se no questo giorno ce lo perdevamo!

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